La mia passione per i viaggi mi ha portato a visitare molti paesi, ma è in Africa che è iniziata la mia grande avventura.
Nel 2004, durante una vacanza a Malindi, in Kenya, conobbi Tony: lavorava come guardia notturna (ascari) nell'albergo dove alloggiavo. Mi parlò della sua famiglia, già numerosa: la moglie Ester e cinque figli piccoli. Vivevano in condizioni di estrema povertà, come molte altre famiglie, nei pressi di Watamu, un villaggio tra Malindi e Mombasa.
Mi portò a conoscerli: è nata un'amicizia che ha cambiato la mia vita.
Decisi di aiutarli, agli inizi, come potevo, soprattutto nella crescita dei bambini: dopo i primi cinque ne arrivò un altro, ma la giovane mamma morì poco dopo aver dato alla luce il piccolo, lasciando la famiglia orfana, disperata e in grande difficoltà economica.
Il forte legame creato con il papà, il dolore dei piccoli per la perdita della loro mamma e il desiderio di migliorare davvero le loro condizioni di vita hanno fatto diventare la mia passione una missione.
Papà Tony con Marcellina, Ciani, Rojamilla, Maggie e Witness (Tonino non era ancora arrivato!)
Da allora vado regolarmente in Africa due volte all'anno per almeno un paio di mesi e mi dedico completamente a loro e alla comunità, occupandomi delle esigenze immediate (cibo, vestiti, cure mediche) e progettando il loro futuro (istruzione, lavoro).
Sono diventati la mia famiglia, vivo con loro e per loro: per vederli crescere e sorridere, per garantire a tutti cibo adeguato e una casa, per farli studiare e poter dare loro un futuro.
Nel 2012 ci siamo ulteriormente allargati: abbiamo accolto in famiglia due gemellini rimasti orfani (a causa di un incidente stradale dei genitori) che il magistrato di Malindi mi ha dato in tutela e dei quali sono il tutore di fronte allo stato kenyota.
Ciani, Rojamilla, Maggie, Witness, Tonino, Lisa, Nicky, il piccolo Mario ed io!